Feltri contro Macron per l'invio di truppe in Ucraina
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Ucraina, Feltri si scaglia contro il “guerrafondaio” Macron

Vittorio Feltri

Le vicende legate alla guerra in Ucraina e le trattative di pace hanno portato Vittorio Feltri a commentare in modo duro le ultime idee di Macron.

Ha già detto in modo molto chiaro e senza peli sulla lingua la sua a proposito della possibilità di invio di truppe italiane ed europee in Ucraina. Adesso, Vittorio Feltri ha ulteriormente rincarato la dose prendendosela a modo suo con Emmanuel Macron, premier francese, e le sue idee sulle trattative di pace in territorio ucraino e, appunto, le uscite in merito all’invio di soldati sul posto.

Vittorio Feltri seduto
Vittorio Feltri – newsmondo.it

Feltri e il guerrafondaio Macron

Intervenuto nel suo consueto appuntamento con l’editoriale per Il Giornale, Vittorio Feltri non si è risparmiato nel dare un giudizio sulla possibilità di inviare soldati italiani in Ucraina in un momento delicato e che tra l’altro potrebbe vedere presto le trattative di pace andare in porto. In tale ottica, il titolo scelto per il pezzo in questione del giornalista, è emblematico: “Macron guerrafondaio senza i nostri soldati”.

Il giornalista ha sottolineato come abbia, già in passato, “condannato categoricamente la proposta, avanzata mesi addietro da Macron, di spedire soldati degli Stati membri dell’Unione Europea a combattere in Ucraina contro la Russia”. In questa ottica, Feltri ha tenuto a precisare che “peraltro si tratta di non meglio specificate truppe, dal momento che non esiste un esercito europeo, dunque non comprendo come e da chi dovrebbero essere composte queste milizie e ancora meno capisco come certi leader europei possano vagliare questa eventualità senza prima confrontarsi con tutti gli altri Stati che quei soldati dovrebbero fornire”.

Ulteriore affondo verso Macron è arrivato nelle fasi successive del suo editoriale: “Mi sono domandato come un capo di Stato possa con tanta leggerezza ipotizzare, contemplare e proporre una simile opzione senza valutarne le ripercussioni perniciose. Ma ancora di più desta sconcerto che tale ipotesi venga rimessa sul tavolo, proprio ora, in una fase in cui, dopo tre anni di vittime, perdite, distruzione, finalmente vediamo in lontananza il miraggio della pace e se ne parla tutti i dì e giorno dopo giorno essa pare più vicina. Soltanto un pazzo può pensare che mandare i nostri militari in Ucraina agevoli il negoziato o la tregua. Mi stupisce anche l’invio da parte dell’Occidente di aiuti militari in codeste circostanze”.

La posizione per la pace

Feltri ha poi messo in evidenza la posizione dell’Italia sul tema: “[…] La premier Giorgia Meloni, così come il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello della Difesa Guido Crosetto, il quale ha affermato che ‘i contingenti non si inviano come fossero fax, soprattutto quelli di altre Nazioni’, hanno scartato la possibilità, ritenuta inopportuna, che si segua questa linea, voluta fortemente da Francia e Regno Unito […]”.

E acora: “[…] Dello stesso avviso il leader della Lega Matteo Salvini. Dunque c’è assoluta certezza, caro amico, che i nostri soldati non vengano mandati a crepare in una guerra folle contro la Russia”. Il giornalista ha poi però aperto ad un’altra possibilità: “Non è stata rigettata l’ipotesi che vengano inviati, a trattative di pace avanzate e su decisione non unilaterale, ma di tutte le parti, rinforzi militari sotto l’egida dell’Onu, come è già accaduto altrove, ovvero in altri contesti, nell’ambito di una missione di pace”.

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ultimo aggiornamento: 28 Febbraio 2025 12:28

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